Che cos’è l’Equilibrio Aziendale? Da che cos’è dato?
Come si raggiunge?
Il concetto di equilibrio in azienda è sempre stato poco discusso.
Ma il concetto di equilibrio aziendale si può allargare non solo ai meri aspetti economici patrimoniali e finanziari, ma anche a tutti gli aspetti gestionali dell’attività.
Di fatto un imprenditore deve essere, per forze di cose, paragonato ad un equilibrista che cammina su una corda che lega 2 grattacieli, aggrappato solo al suo bastone dell’equilibrio, che non è altro che il suo bastone di comando, sapendo che uno spostamento in più da un lato piuttosto che dall’altro potrebbe farlo precipitare nel baratro più profondo.
L’equilibrio Aziendale da quanti elementi è costituito?
Gli aspetti coinvolti sono tantissimi, anche se si tratta di piccole attività, anche se uno è da solo come un professionista.
Passa dalla maniacale gestione di tanti fattori come Marketing e Organizzazione, Contabilità e Finanza, Produzione e Logistica, Formazione e Innovazione.
Molte di queste attività non possono essere svolte da una sola persona, per cui per forza di cose avrai bisogno di collaboratori, partner e consulenti.
Ed è su questi ultimi che mi voglio brevemente soffermare.
Hai mai considerato l’idea che il tuo staff (compresi consulenti) è quello che può condurti al successo o alla disfatta?
Hai mai avuto l’esperienza con uno dei tuoi consulenti con il quale hai avuto la sensazione che le cose che ti ha detto o ti ha fatto fare ti hanno portato ad un livello superiore di gestione, insomma hai avuto la netta sensazione che con quel consulente hai messo a posto un aspetto importante della gestione complessiva della tua azienda, un vero problem solving nel suo campo d’azione. Grande.
Oppure ti è capitata l’esperienza contraria con un consulente che ti ha praticamente ri-catapultato in problemi che tu avevi già superato, creandoti non pochi disagi nella gestione della tua azienda?
Per questo l’Equilibrio Decisionale è un fattore importante. Per questo la scelta dello staff è cruciale.
Non esiste il momento in cui un’azienda esce fuori dal rischio di commettere dei passi falsi, a meno che non parliamo di aziende con capitali importanti, e probabilmente nemmeno quelle sono del tutto esenti da rischi.
Ma un piccolo imprenditore non si può permettere nessun passo falso, non ha tutti questi soldi, non può rischiare minimamente, anzi la sola idea lo blocca.
La paura di sbagliare non ti farà fare praticamente niente (uno dei fattori scatenanti dell’immobilismo aziendale) cioè, la tua mente incomincia a percepire (o inventare) ostacoli dovunque (anche quando non ne esistono).
Come si fa ad uscire da situazioni di questo tipo?
Ti faccio un esempio pratico.
Ti sarà sicuramente capitato di mettere a confronto il parere di due professionisti nello stesso campo, lo facciamo soprattutto quando consultiamo i dottori, “vogliamo sentire l’altro specialista… vediamo cosa ci dice”.
Anche se la medicina per onor del vero non è una scienza esatta. Infatti possono benissimo esistere pareri totalmente diversi dati da due grandi e affermati professionisti.
Ma è sacrosanto sentire più campane possibili, quando si tratta di cose importanti come la propria salute o la salute di chi si ama.
Non scherzeresti mai su questa cosa, ti documenteresti, parleresti con più persone possibili sull’argomento, cercheresti di andare in profondità, affinché saresti in grado di intuire se il medico che avrai davanti conoscerà tutte le cose che hai scoperto tu in un lasso di tempo molto breve, oppure le ha già sperimentate in casi simili ed ha esperienza.
Vorrai avere certezza che questo medico ha già affrontato situazioni simili, che risponda con convinzione e conoscenza a tutti i dubbi che ti sono venuti in mente a tutte le obiezioni che gli hai sollevato.
In pratica quello che cerchiamo è qualcuno che ci dimostri e ci dica << tranquillo tu non sei il primo con cui sperimento questa cosa, l’ho già fatto altre volte ed è andata sempre benissimo>>
È naturale, vogliamo rassicurazioni, prove tangibili dell’affidabilità di quel professionista.
Ora perché questo stesso tipo di attenzione non viene messa nel business?
Perchè questo tipo di “ricerca di conoscenza” non lo applichiamo al nostro lavoro oppure alla ricerca del nostro staff e ai nostri consulenti e partner, che sono quelli che ci suggeriranno e a tratti ci indicheranno che scelte intraprendere?
Ora immagina che la corda che ti sostiene da un grattacielo ad un altro è fatta da tutto il tuo staff, e che il tuo bastone di comando sono gli strumenti decisionali che usi in azienda.
Immagina che dopo alcuni passi la corda si rompa, che non regga il tuo peso, farai probabilmente la fine del pomodoro…splash.
Quindi prima di tutto devi sceglierti “la corda”, “la tua struttura di sostegno”(per dirla alla Jay Abraham), quella su cui potrai e dovrai contare al 100%, ad occhi chiusi.
Questo è il primo dei compiti, senza persone preparate e di fiducia attorno a te, fidati non potrai andare lontano.
Attraverseresti quel precipizio senza conoscere chi ti sta sostenendo, senza avere provato almeno una volta la sua affidabilità, la sua preparazione, la sua lealtà.
Attraverseresti quel precipizio con un bastone di comando di cui tu non conosci il suo punto di equilibrio?
Non lo so tu. Ma io ci penserei bene.
Ma vuoi sapere una cosa, la maggior parte degli imprenditori che fallisce fa esattamente questa cosa.
Molti imprenditori lo fanno. È cadono inevitabilmente nel precipizio dando la colpa ai loro collaboratori, ai loro consulenti, alla sfiga, al socio, al vicino, alla suocera, alla moglie, al governo, al gatto.
Tutti hanno una parte di responsabilità, tutti tranne lui, che è la vittima di una cospirazione internazionale.
Per cui ragiona sul tuo staff e sulla sua organizzazione e i risultati che ti aspetti da ognuno di loro.
Il numero di persone che compongono il tuo staff è fondamentale per concepire che tipo di organizzazione devi adottare.
Se sei da solo o in 2 lavori in un modo.
Se siete da 3 a 7 in un altro modo
Se siete in 10 in su ancora in un altro.
È chiaro che un’organizzazione di 10 persone non è la stessa di un’organizzazione composta da 1 – 2 persone.
Non ci vuole un genio per capirlo.
Ma ci vuole esperienza e metodo per rendere affidabile ed efficace un’organizzazione.
Per cui non stupirti quando senti i notiziari che dicono che il numero di aziende che chiudono in Italia sono tantissime.
È un fattore evolutivo, una specie si estingue e un’altra prende il sopravvento.
Gli imprenditori che non si preparano (o si preparano male) soccombono, mentre i più forti si dividono le carcasse…. e si mangiano i loro figli. (Che brutta Immagine)
Oggi, più di ieri, la competenza vale più del denaro.
Quindi come vedi in queste poche righe raggiungere l’Equilibrio Aziendale, in tutti i suoi aspetti, è qualcosa di tutt’altro che facile, è un esercizio continuo che richiede preparazione.
Ed ho trattato in maniera veloce solamente uno dei tanti aspetti.
Se sei arrivato a leggere fino a questo punto evidentemente sei interessato a questo tipo di argomenti, e probabilmente vorresti approfondire.
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